Fabio Ballabio è stato insegnante in una scuola professionale. Si è poi dedicato allo studio della teologia cristiana, dell’ebraismo e di altre religioni. Dal 1995 lavora per il Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Milano. Dal 1999 fa parte della redazione del trimestrale di cultura ebraica e rapporti ebraico-cristiani SeFeR (Studi Fatti Ricerche). Ha pubblicato: Buddhisti in Italia (Bologna 1998); Le religioni e la mondialità. Per una fede capace di ascolto e di dialogo (Bologna 1999); Religioni in Italia. Il nuovo pluralismo religioso (Bologna 2001); Woody l’eletto. Ebrei e cristiani nei film di Woody Allen (Torino 2003); Vivere in famiglia oggi. Bibbia e (tele)giornale (Torino 2006). Con Gioachino Pistone ha curato il volume di Paolo De Benedetti Se così si può dire… Variazioni sull’ebraismo vivente (Bologna 2013).
Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico
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“Quello che oggi, dopo un secolo di ricerche sul ‘Gesù storico’, è un fatto anche teologico che le chiese cristiane dànno per assodato – la piena ebraicità di Gesù, ossia che fu un vero ben Israel, un figlio di Israele – molti nel mondo ebraico non lo avevano mai dimenticato, o lo riscoprirono per primi, riuscendo per questo, a volte, a capire il linguaggio e alcuni gesti di Gesù meglio di quanto potessero comprenderlo esegeti e teologi cristiani, totalmente alienati dalla lingua e dai costumi e dalla fede che furono lingua, costumi e fede di Gesù.”
Dall’introduzione di Massimo Giuliani
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