Descrizione
Libro-catalogo il cui neologismo del titolo mette insieme, la tecnica della foto Polaroid con il termine portrait, (ritratto) in inglese che, associato al simbolo di copyright vuole enunciare immediatamente l’originalità dell’operazione. Come scrive Valerio Dehò critico e autore del testo, l’artista propone un’operazione di salvataggio dell’aura, utilizzando, non in modo canonico, la polaroid stessa e attraverso l’uso del silicone quella del ritratto d’artista come veicolo assoluto, unico, legato alla vocazione originaria della pittura. Osti in questi Polaportraits riesce a dare fisicità al volto, il silicone perturba, inquieta, ferisce l’immagine, elude la serialità ingannandola proprio con l’ultima fotografia, con lo strumento di riproduzione che si nega per far sopravvivere l’arte e l’enigma dello sguardo.
Valerio Dehò