Orientamenti Pedagogici Vol. 70, n. 2, aprile-maggio-giugno 2023 (pp. 87-97)

di G. Malizia

Il volume intende delineare un percorso didattico per l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) nella scuola secondaria di 2° grado. Tale itinerario, pur collocandosi nel quadro delle Indicazioni Nazionali per l’IRC, tuttavia intende offrire agli insegnanti della disciplina strategie, suggerimenti e idee per educare al fatto religioso in una scuola sempre più plurale.

Il punto di partenza della proposta consiste nel cercare una direzione chiara in base alla quale procedere. Infatti a parere dell’Autore le Indicazioni Nazionali non offrirebbero un cammino chiaro, ma fornirebbero degli orientamenti che possono tradursi in percorsi molto diversi. A questo punto ci si potrebbe chiedere se non sia proprio questo il senso del passaggio dai Programmi predisposti dal Ministero alle Indicazioni Nazionali.

Sono invece, del tutto condivisibili altri due presupposti. Nell’elaborare la sua proposta di curricolo, l’Autore ha inteso prendere le mosse dai bisogni educativi degli allievi e dalla loro domanda formativa riguardo alle caratteristiche che dovrebbe assumere a loro parere l’IRC nella secondaria di 2° grado. Inoltre, egli esprime la sua personale convinzione che l’educazione religiosa dei giovani rappresenti un’esigenza primaria di cui l’Italia sembra dedicare un’attenzione del tutto insufficiente, tenuto conto dei livelli di analfabetismo religioso riscontrabili attualmente nel nostro Paese.

Nel concreto l’Autore si è impegnato a fondare il proprio itinerario didattico su contenuti precisi, facendo ricorso anche a forme partecipative e dialogiche. Egli ha scelto anche di riferirsi alle indicazioni europee e di non concentrare l’insegnamento soltanto sulla religione cristiano-cattolica, ma di ampliarlo in un più vasto programma sul fatto religioso in generale.

Un orientamento generale a cui l’Autore si è attenuto è consistito nell’impegno a offrire quante più tematiche possibili “in cordata”. In questa maniera sarebbe riuscito a tarare meglio le risorse a disposizione e a occuparsi di molti aspetti diversi di un unico argomento, conservando inalterato il quadro generale con un miglioramento della comprensione delle problematiche da parte degli studenti.

L’itinerario scelto oltre a presentare le principali tradizioni religiose esistenti. utilizza una prospettiva antropologica, cercando di trattare in modo adeguato i principali meccanismi che sostengono il pensiero religioso. Al tempo stesso, l’Autore ha dedicato adeguato spazio alla religione nella sua dimensione sociale, analizzando il suo impatto sul vissuto quotidiano delle persone e le problematiche che pone la profonda rivoluzione culturale in atto nelle società post-moderne. Ma non avrebbe dovuto essere la prospettiva religiosa a guidare tutta la disamina senza essere messa alla pari con quella di natura antropologica?

Un altro presupposto che viene messo in evidenza dall’Autore è che l’itinerario non si occupa delle religioni come fossero blocchi unici, incominciando dall’ebraismo per poi passare al cristianesimo e all’Islam. L’approccio scelto è quello di articolare nel quinquennio tematiche di attualità in qualche modo connesse alle varie tradizioni religiose, facendo ricorso alle competenze degli studenti e alle risorse del territorio.

Indubbiamente è apprezzabile l’impegno dell’Autore nel delineare un nuovo percorso per la disciplina in questione. Al tempo stesso non bisognerebbe dimenticare che si tratta di insegnamento della religione cattolica e non semplicemente dell’insegnamento della religione. Pertanto il centro dell’attenzione deve rimanere sulla religione cattolica il cui insegnamento, come si sa, si colloca nel quadro delle finalità della scuola ed è giustificato tra l’altro dall’appartenenza dei principi del cattolicesimo al patrimonio storico del popolo italiano. Anche se non si può negare il lento declino degli avvalentisi, tuttavia il consenso all’IRC resta sempre molto elevato. Forse nella bibliografia sarebbe stato opportuno citare qualche ricerca sull’IRC.

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